Finanza, Scienze economiche

Londra accelera. Il dollaro cresce e Italia paese dell’anno.

Nella settimana delle banche centrali, Londra accelera: la Bank of England annuncia un aumento dei tassi. Fed e BCE non stanno a guardare ma adottano strategie differenti. Nel frattempo l’Italia è incoronata paese dell’anno. Vediamo la risposta dei mercati e degli investitori in quest’ultima settimana.

Wall street sconta la Fed, dollaro in salita

Il venerdì di borsa vede le azioni statunitensi chiudere al ribasso dopo una seduta assai volatile. Gli investitori stanno prendendo posizione prezzando la politica monetaria della Fed annunciata per il 2022. Il Tapering infatti, cresce a 30 miliardi come precedentemente dichiarato. Inoltre per l’anno prossimo saranno previsti non più due rialzi dei tassi di interesse bensì tre. Powell stesso, con le dichiarazioni di mercoledì, rivede la narrazione dell’inflazione transitoria, proposta negli scorsi mesi ai mercati. La settimana di Wall Street si chiude con una flessione del 1,11% per il Dow Jones, del 2,75% per il NASDAQ e del 1,52% per l’ S&P500 . Forte delle dichiarazioni di politica monetaria il Dollaro, a differenza degli indici azionari si rafforza settimanalmente sia sull’Euro (+0,41%) sia sullo Yen giapponese (+0,12%).

I falchi della BoE sorprendono i mercati

Nonostante i mercati, ancora in balia delle incertezze da omicron, non si aspettassero manovre aggressive da parte della Bank of England, con una schiacciante maggioranza (8-1) i tassi interbancari in Gran Bretagni sono stati incrementati di 15 punti base. Per la prima volta da inizio pandemia sotto le crescenti pressioni inflazionistiche, la BoE ha aumentato i tassi, prevedendo una crescita dei prezzi del 5% durante il periodo invernale con un picco del 6% previsto per Aprile 2022. Oltre alle aspettative inflazionistiche, la Banca Londinese ha riaggiustato le stime di PIL e disoccupazione, entrambe al ribasso dello 0,5%. La performance settimanale del FTSE100 si traduce di fatto con una lieve flessione, -0,3%, anche se è grazie alla seduta del 16 dicembre ( in concomitanza della conferenza BoE) che si è recuperata la maggior parte delle perdite dei giorni precedenti.

BCE cauta,

Gli analisti della BCE mantengono la convinzione che l’inflazione dell’eurozona sia di natura transitoria, ma da monitorare con attenzione e gestire con flessibilità. La strategia monetaria della BCE prevista per l’anno prossimo, dunque, si articolerà in due sezioni. Il programma antipandemico di acquisto titoli, PEPP, cesserà a fine del primo trimestre 2022 e il programma ordinario APP avrà uno schema trimestrale decrescente da 40 a 20 miliardi di euro. I mercati europei, al contrario, preoccupati della permanenza dell’inflazione e dei timori di lockdown regionali dovuti ad omicron, chiudono la seduta e la settimana al ribasso. L’iniziale risposta positiva degli investitori alle decisioni monetarie è stata stravolta dai dati preoccupanti sulle immatricolazioni di auto nuove del vecchio continente. Il dato pesa sul DAX di Francoforte, con una perdita settimanale dello 1% e sull’EUROSTOXX 600 con un calo del 0,6%.

Italia, paese dell’anno 2021

Il celebre giornale Inglese, The Economist, celebra L’italia come “Paese dell’anno”. Prendiamo parte così all’albo d’oro insieme a Malawi (2020), Uzbekistan (2019) e Armenia (2018). L’Economist afferma che grazie a Mario Draghi (premier competente e rispettato a livello internazionale), l’Italia di oggi è migliore rispetto ad un anno fa. Il mercato potrebbe confermare tali affermazioni. Il Ftse Mib è cresciutò del 21% dall’anno scorso, con un YTD del 19% e un tasso di crescita dall’insediamento del governo Draghi del 13%. La settimana del listino milanese invece si conclude con una perdita dello 0,9%, confermando il trend degli altri indici europei. Per Milano pesano le prospettive di ingressi turistici ridotti a fronte delle nuove restrizioni e le evoluzioni del risiko bancario con la respinta dell’offerta di acquisto di Bper verso Carige da parte del FITD.

L’oro nero teme le chiusure

Gli investitori, rivalutando le prospettive sulla domanda di petrolio, in vista di possibili nuove restrizioni e prezzando le decisioni monetarie delle principali banche centrali, hanno negoziato i futures sul greggio WTI al ribasso del 2,5% nella giornata di venerdì. Le notizie sulle scorte americane, in diminuzione più delle aspettative, hanno ulteriormente contribuito al calo dei prezzi settimanali sia del WTI -2% sia del Brent -3%.

Ethereum meglio di Bitcoin

Settimana complicata per il comparto crypto. Il trend decrescente inaugurato a fine novembre sembra essersi placato ma lascia spazio ad un andamento di lateralizzazione dei mercati. Nell’ultima settimana, Ether, il crypto-asset nativo dell’ecosistema Ethereum, sperimenta una performance migliore di Bitcoin. Infatti ETH chiude la settimana con un +4,5% mentre BTC si ferma ad un +2,26%. La capitalizzazione complessiva dell’industria crypto perde questa settimana poco meno dell’1% attestandosi a circa 2.200 Miliardi di dollari (-25% dal massimo storico di 2.900 miliardi del 9 novembre scorso).

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