Economia, Scienze economiche

PIL 2021 Stime commissione UE: Italia +5%, ma ancora -4% sul 2019

La campagna vaccinale va avanti, siamo quasi alla fine dell’Europeo di calcio che assomiglia a un ritorno alla normalità con gli stadi pieni e con la normalità torna la crescita economica in Europa, anche sull’entusiasmo di Next Generation EU. La Commissione Europea ha pubblicato oggi le stime di crescita del PIL per il 2021 che vedono un ritorno generalizzato della crescita nell’Unione fortemente colpita nello scorso anno. Forte la crescita dell’Italia, ma attenzione a considerare la base di partenza.

Le stime del PIL 2021

Il quadro europeo vede tutti i 27 paesi con il segno positivo. Spicca positivamente la Romania con un +7,4% seguita dall’Irlanda con un +7,2. Prima tra i 4 grandi paesi la Spagna con un +6,2%, seguita da Francia (+6%), Italia (+5%) e Germania (+3,6%)

Stiamo recuperando il 2019?

Presentare le previsioni 2021 su 2020 senza tenere in considerazione la base a cui si riferiscono restituisce un quadro incompleto. Unendo la previsione per il 2021 al dato acquisito dell’anno scorso possiamo vedere la previsione del 2021 rispetto al 2019, quindi ai valori pre-COVID e capire quanto manca al recupero.

In questa classifica è in vetta l’Irlanda con +10,84% (lo scorso anno con +3,4% è stato l’unico paese in crescita nonostante la pandemia) ma hanno il segno positivo anche Lussemburgo, Romania, Lituania, Polonia, Estonia, Svezia, Ungheria, Danimarca, Bulgaria e Lettonia.

Tutti gli altri paesi recupereranno il livello 2019 solo successivamente. Nel gruppo di coda Portogallo (-4%), Grecia (-4,25%), Italia (-4,34%) e Spagna (-5,27%).

La strada del nostro paese è ancora lunga e dipenderà molto dalla capacità di realizzare non solo gli investimenti del PNRR ma soprattutto la realizzazione delle riforme e la crescita degli investimenti privati.

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Consulente di comunicazione e innovazione, esperto di online media con background finanziario. Porto in EconomiaItalia l'interesse per le tematiche di management, corporate finance, innovazione e a volte anche l'interesse per le compagnie aeree fallite.