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Food wasting: un problema solo alimentare?

Food Wasting: un problema solo alimentare?

Il food wasting, letteralmente lo spreco di cibo, è un problema che affligge le principali economie mondiali. Secondo il rapporto pubblicato nel 2021 dall’Agenzia delle Nazioni Unite (Unep), ogni anno lo spreco di cibo ammonta a 931 milioni di tonnellate, circa il 17% di quello prodotto. Ciò si traduce non solo in un danno alimentare, bensì anche ambientale. Scopriamolo nell’articolo di oggi.

Food Wasting e emissioni di CO2

Secondo il Food Waste Index Report 2021 infatti, lo spreco annuo di cibo produce effetti anche sull’ambiente. Nel 2021 è stato stimato che l’8-10% delle emissioni globali di gas serra siano derivate dal cibo non consumato. Ciò si traduce dunque in un maggiore impatto sui sistemi di gestione dei rifiuti e sul consumo delle risorse. Il food wasting ha effetti sul cambiamento climatico, sulla biodiversità, sull’inquinamento ed infine sullo stile di vista delle persone. Secondo il Report, la maggior parte dello spreco alimentare avviene fra le mura domestiche (61%).

L’Italia e lo spreco alimentare

Secondo Il Food Suistanability Index 2021, l’Italia si posiziona al primo posto al livello globale nella lotta allo spreco alimentare. Il report, pubblicato il 25 gennaio 2022, è il risultato della collaborazione nata nel 2016 fra The Economist Impact e la Fondazione Barilla. Arrivato alla sua quarta edizione, il report ha analizzato il rapporto cibo-salute in 78 Paesi, che corrispondono al 92% della popolazione mondiale e del Pil globale. Secondo il report, in Italia lo spreco alimentare annuo pro capite al livello domestico è di 67 Kg, mentre la media dei rifiuti sprecati è di 85 Kg negli altri 40 Paesi presenti nell’indice. Inoltre, i dati italiani includono anche i 26 Kg pro capite nel settore della ristorazione, 4 Kg nel settore della distribuzione, mentre nella filiera la quantità è di circa 2 Kg pro capite l’anno.

Ma non solo…

Non è l’unica notizia a farci rallegrare. L’Italia infatti è secondo posto della classifica del FSI Food Suistanability Index) dopo il Canada per quanto riguarda le iniziative e strategie che hanno permesso di combattere lo spreco di cibo. Ciò include la food loss, la perdita di cibo che si verifica in agricoltura nella fase di produzione. Fra queste strategie, la legge Gadda (Legge del 19 agosto 2016, n. 166) che, attraverso agevolazioni fiscali, ha facilitato la donazione di eccedenze alimentari alle Onlus. Dalla sua prima entrata in vigore, la Legge Gadda ha portato un +21% di donazioni di cibo alle Onlus.

Il “Patto” di Too Good To Go contro il food wasting

La lotta allo spreco alimentare non riguarda solamente i consumatori ma anche gli altri attori della filiera produttiva. Too Good To Go, azienda che si occupa di combattere il food wasting, ha lanciato un’importante iniziativa, denominata “Patto”. Lanciato nel 2021, il Patto ha coinvolto 25 partner fra aziende, terzo settore e organizzazioni dei consumatori, con l’obiettivo di combattere lo spreco alimentare e le sue ripercussioni sull’ambiente. Il contrasto allo spreco di cibo secondo Project Drawdown, rappresenterebbe la soluzione più efficace nella lotta al cambiamento climatico. Ciò permetterebbe di monitorare anche la temperatura globale entro i 2° C entro fine secolo. Grazie all’iniziativa di Too Good To Go, 1,5 milioni fra dipendenti di aziende e consumatori sono stati sensibilizzati su questa tematica.

La lotta allo spreco alimentare non è solamente un problema di cibo, ma riguarda l’intero ecosistema. I raggiungimento di questo obiettivo potrà avvenire solamente se tutti gli attori economici sono coinvolti.

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