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In difesa dell’energia nucleare: la parola all’Avvocato dell’Atomo

Energia Nucleare

Affermare che l’energia sia alla fine l’unica vera moneta universale non è infondato.

Lo sviluppo della nostra civiltà non è altro che la necessità dell’uomo di trovare mezzi sempre più efficienti ed efficaci con cui soddisfare i propri bisogni, sviluppando per questo tecnologie e tecniche la cui fonte di energia rimane però un punto focale.

Ogni cambio di paradigma energetico si è tradotto in un radicale mutamento per la società e tra le varie fonti aventi una tale forza, non si può non considerare l’energia nucleare, men che meno quella nella forma di fissione (oltre che l’alternativa della fusione).

Nucleare: vittima per eccellenza della malagiustizia

Nucleare. Che cosa vi fa venire in mente la parola “nucleare”?

Ad essere conservativi direi che in testa avrete immagini come i funghi delle esplosioni atomiche, Chernobyl, persone deformate o in tute protettive, una successione segnata da sensazioni come dolore, disagio e paura verso l’energia blu.

Già blu, non quel verde fosforescente spesso usato per rappresentare le scorie – pensate al cartone The Simpson per esempio – che dà vita a quella così falsa immagine di liquido colante da barili crepati (quando in realtà hanno pareti a triplo strato progettate per resistere a terremoti, esplosioni, infiltrazioni e impatti aerei), che in verità altro non è se non la punta dell’iceberg di quella cloaca immonda di menzogne su cui si fonda il folle odio per l’energia nucleare.

Un’energia in realtà pulita, sicura, efficiente ed efficace, capace di poter soddisfare – allo stato dell’arte – i nostri fabbisogni energetici globali per migliaia di anni.

No, non vi sto prendendo in giro, questa non è un’affermazione ideologica: sono i dati a parlare.

Ma per quanto questi siano lampanti, l’energia nucleare – specialmente nella nostra Italia del tronfio qualunquismo e tuttologia basata su un ancor più grave incapacità di tacere e chiedere correttamente informazioni a fronte della propria ignoranza – rimane una storica vittima di malagiustizia, il cui onore deve essere difeso e ripristinato.

E un valido supporto in tale battaglia ci viene dato dal libro di Luca Romano – alias l’Avvocato dell’Atomo – che non a caso è intitolato “L’Avvocato dell’Atomo – In difesa dell’energia nucleare”.

In difesa dell’energia nucleare: la difesa Romano

Ideologia, paura, ignoranza, ipocrisia.

Romano nel suo libro affronta queste chimere dando vita a un vero e proprio processo in cui – nel ruolo dell’avvocato difensore – smonta pezzo per pezzo i diversi capi di accusa mossi, disintegrandoli: dalla pericolosità del nucleare alla gestione delle scorie, dal confronto con le rinnovabili alla sua convenienza economica, ambientale e possibilità di riuso qui in Italia.

E badate bene: il tutto è affrontato con rigore metodologico.

Questo libro non è un’apologia religiosa dell’energia atomica, non vi viene chiesto di credere ciecamente a una nuova divinità.

Romano vi chiede – mi prendo licenza interpretativa – di connettere quei fottuti affari costituenti il cervello – alias neuroni – e di guardare con coscienza e scienza alla realtà dei fatti.

Giusto per darvene un’idea, mentre i folli pagani adoratori della sedicente benevola Gaia Madre Terra (che tutto è, fuorché benevola o malevola) continuano a ripetervi la fesseria di un mondo in cui l’energia è data solo da fonti rinnovabili come eolico, solare, idroelettrico ecc, una visione per altro già smentita da realtà come California e Germania, Romano non vi dice “basta il nucleare”.

Lui rivendica – dati alla mano – il ruolo chiave di tale fonte per soddisfare i nostri fabbisogni, illustrandoci i numerosi problemi dell’energia di base, delle infrastrutture, della disponibilità, del consumo di suolo e quindi del perché sia falso il mito della purezza delle rinnovabili.

La complessità è inevitabile…

Vi è poi da essere ulteriormente onesti: questo è tutto fuorché un argomento semplice.

Romano lo dice chiaramente: il linguaggio usato – al di là delle piacevoli espressioni colorite e di un approccio diretto ben indovinato – rimane comunque tecnico; qui semplificare ogni cosa è letteralmente impossibile se non si vuol prendere in giro il lettore.

La presenza di tali passaggi più “complessi” e la conseguente necessità di maggiore attenzione però non sorprende più di tanto; non a caso uno dei motivi di ostilità verso il nucleare è la superiore difficoltà di comprensione della fisica e della tecnologia/tecnica legate all’energia atomica. Pensateci.

Pur non sapendo come siano esattamente costruite e/o funzionanti, dell’energia eolica l’associamo al vento che muove delle pale, del solare sappiamo che è sole, dell’idroelettrico l’acqua imbrigliata; la percezione è decisamente più immediata rispetto a una fonte come quella nucleare la cui generazione arriva da una reazione all’interno di complesse costruzioni quali sono i reattori.

Che cosa brutta questa complessità vero? Sbagliato.

…ma non nuoce, né è sbagliata

Il mondo non è qualcosa di semplice.

La complessità aiuta a comprendere l’importanza di agire con metodo, invece di muoversi alla carlona in preda alla paura per l’ignoto che finisce col tradursi in un’ipocrita oscura persecuzione pluriennale verso il nucleare.

Rifletteteci bene. Ogni volta che si parla di energia atomica si citano sempre – giusto per dirne uno dei capi di accusa – gli incidenti di Chernobyl e Fukushima, quando poi in realtà:

Una tale corruzione metodologica che in molteplici organizzazioni ambientaliste è divenuta – per loro stessa ammissione – modo d’azione, dando così vita a un’azione ideologica di distorsione che a definirla criminale è ancora un complimento.

Nessuna esagerazione, la realtà è chiara

Badate bene. Non la sto facendo peggio di quello che è, il nostro paese è un esempio lampante di tale follia.

Per ben due volte, forti nella corruzione metodologica e di un conseguente insita malattia di idiozia masochistica, abbiamo detto no al nucleare.

Per ben due volte la maggioranza ha scelto di voltare le spalle a una fonte di energia sicura, pulita ed efficiente, per la quale avevamo un primato internazionale con figure di primo piano come Mattei.

Una follia che oggi paghiamo cara sia come costi vivi che per perse opportunità di crescita e sviluppo.

Non ci liberemo mai dalla chimera della decrescita e del costo dei combustibili fossili senza il nucleare, questa è la verità. Per spegnere un palazzo in fiamme bisogna usare gli idranti, non sputarci sopra o buttarci ulteriore combustibile.

Iniziate a vedere la realtà per ciò che è, senza paura. Spendeteli sti due spicci e leggete la lucida analisi che ci offre Luca Romano. Errare è umano, ma perseverare è diabolico.

E lo è ancor di più se il costo della propria stupidità e/o malafede la devono pagare gli altri, perché ciò altro non può essere, senza offesa alcuna.

Un bandito danneggia gli altri per il proprio tornaconto, mentre uno stupido lavora contro gli altri danneggiando anche sé stesso. E dire no al nucleare rende nessuno vincitore.

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