Innovazione

La digitalizzazione in Italia: come siamo messi?

La digitalizzazione dei servizi è una realtà che non può essere ignorata. In Italia si sa, nonostante gli sforzi fatti durante la prima fase della pandemia con la diffusione dei servizi digitali come Spid, siamo ancora al di sotto della media europea sul fronte delle competenze digitali. Ne parliamo nell’articolo di oggi.

Il Rapporto Desi 2021

Secondo quanto riporta la Commissione Europea nel rapporto Desi 2021, l’Italia nel 2020 si posiziona al 20esimo posto in Europa per quanto riguarda le competenze digitali. Infatti, Il rapporto mette in risalto come l’Italia non abbia sufficienti competenze digitali (sia di base che avanzate). Secondo la Commissione Europea, questo potrebbe precludere una parte della popolazione all’accesso di servizi digitali e limitare la capacità innovativa delle imprese.

Fonte: Indice Desi, Ranking 2021

Un punto di debolezza: il capitale umano

Uno dei problemi principali che ha evidenziato il rapporto Desi è il problema del capitale umano, problema che nemmeno nel periodo pandemico L’Italia ha risolto. Infatti, solamente il 42% delle persone di età compresa fra i 16 ei 74 anni possiede competenze digitali di base (56% Media Ue) e solamente il 22% ha competenze digitali avanzate (31% in Ue).

Desi 2021: Capitale Umano

Inoltre, La percentuale di persone specializzate in ICT (information and Communcation Technologies) ammonta a circa il 3,6% dell’occupazione totale (4,3% media UE). Secondo la Commissione Europea, il problema la scarsa attrattività esercitata dal settore: Infatti, solamente l’1,3% dei laureati italiani sceglie discipline ICT. Se si osservano invece gli specialisti ICT di sesso femminile, si riscontra che quest’ultimi diano dell’11%, un dato che rispecchia la media UE (16%). Tuttavia, parte delle colpe di questo gap digitale viene attribuita alle imprese, incapaci di fornire competenze ICT ; solo il 15% delle imprese fornisce competenze specializzate ai propri dipendenti.

I punti forza dell’Italia: l’integrazione digitale

Nonostante i problemi evidenziati dal Desi 2021, la situazione appare invece differente per l’integrazione delle tecnologie digitali. L’Italia infatti in questo ambito si colloca fra i primi dieci paesi europei, con un punteggio superiore (41,4%) rispetto alla media europea (37,6%). Uno dei fattori che ha contribuito a questo risultato è sicuramente l’alto livello di digitalizzazione delle imprese italiane, anche le PMI. Infatti, la maggior parte delle PMI possiede un livello di intensità digitale di base pari al 69%, un risultato che fa ben sperare (60% media UE). Inoltre, un altro importante risultato si riscontra nell’utilizzo della fatturazione elettronica: il 95% delle imprese italiane utilizza questo strumento, grazie anche all’intervento di appositi strumenti legislativi tra il 2014 e il 2019 che hanno facilitato il processo di adozione. Buoni risultati si registrano infine anche sull’utilizzo delle tecnologie cloud, dove fra il 2018 e il 2020 c’è stato un aumento del 38% ( nel 2018 era del 15%).

Fonte Desi 2021: Italia fra le top ten nell’integrazione tecnologica

Nonostante questi enormi passi avanti, l’Italia registra delle lacune su alcune aree. L’utilizzo dei Big Data è basso (9% delle imprese italiane li utilizzano a fronte del 14% della media UE). Inoltre, anche l’utilizzo dell’IA (18% delle imprese rispetto al 25% della media UE) e l’e-commerce non sono soddisfacenti.

Uno sguardo alla digitalizzazione in Europa

Se si guarda nel complesso a tutti gli Stati Membri Ue, la digitalizzazione ha subito un enorme accelerazione. Tuttavia, l’Indice Desi 2021 evidenza uno sviluppo eterogeno fra i vari Paesi, nonostante vi sia una convergenza. Nonostante i miglioramenti ottenuti nella digitalizzazione, la Commissione Europea ha evidenziato gli sforzi da compiere per poter raggiungere gli obiettivi del 2030 stabiliti nel decennio digitale europeo. Quest’ultimo stabilisce gli obiettivi concreti da perseguire, articolati in quattro punti: competenze, infrastrutture, trasformazione digitale delle imprese e digitalizzazione dei servizi pubblici. Un importante contributo per lo sviluppo delle competenze digitali verrà fornito dagli investimenti previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza),investimenti che ad oggi ammontano complessivamente al 17% (20 miliardi).

Una maggiore digitalizzazione italiana ed europea potrebbe garantirci una maggior sovranità digitale europea?

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