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La presenza della Russia in Africa e il loro legame

La guerra tra Ucraina e Russia in corso in questi giorni, ora e soprattutto nel futuro, da un punto di vista geopolitico, comporterà importanti cambiamenti. Il mondo dopo questo conflitto non sarà come prima. La Russia, come nel periodo della Guerra Fredda e dell’URSS, è riuscita a costruirsi e a rafforzare le alleanze con i paesi africani. Il continente nero è in crescita non solo di popolazione (1,4 miliardi), che è anche molto più giovane rispetto alla media dei paesi europei; ma anche economica e rappresenta il futuro in termini di crescita dei consumi.

Le alleanze della Russia in Africa

In Africa la Russia ha esigenza di crearsi delle alleanze, per avere accesso alle materie prime come oro, bauxite(alluminio) e altre terre rare; unita all’esigenza, viste le sanzioni subite, di trovare uno sbocco per le esportazioni. Dopo l’uscita di scena dal Mali della Francia, la Russia ha annunciato la sua entrata nella lotta contro al terrorismo; inviando truppe regolari affiancate da un migliaio di mercenari dell’unità Wagner. In Libia, dopo non esser potuta intervenire a cause dei veti posti nel 2011 dalle Nazioni Unite, è riuscita ad intervenire in diversi modi: strumenti di informazione e disinformazione e presenza militare; che non hanno solo portato l’appoggio dell’élite libica, ma anche di altri paesi come Congo, Mozambico, Madagascar, Zimbabwe e Repubblica Centro Africana. In quest’ultimo paese Valery Zakharov è diventato l’adviser della Sicurezza Nazionale.

 Secondo la Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) già dal 2020, durante l’apice dell’emergenza Covid-19, la spesa militare nel mondo aveva raggiunto 1.981 miliardi; con gli Stati Uniti in testa (778 miliardi di dollari) e la Cina con 252 miliardi. La Russia nel 2020 ha speso 61,7 miliardi di dollari, un aumento del 2.5% rispetto all’anno precedente (2019) ma inferiore al 6.6% che doveva essere, ma che a causa del covid non è stato possibile. Nell’estate 2021, durante il Salone navale internazionale MVMS, il Salone aerospaziale MAKS e il forum tecnico-militare Army, la Russia ha firmato contratti per la vendita delle armi per un valore stimato di oltre 3 miliardi. Per oltre dieci anni sono stati investiti più di 23 trilioni di rubli (circa 350 miliardi di dollari) per il riarmo dell’esercito russo. 

Il ruolo della vendita di armi…

La Russia vanta il primato della vendita di armi in africa, pari al 36,7% venduto principalmente in Algeria, Sudan, Egitto e Angola. Il tutto è avvenuto nonostante le importazioni di armi in Africa siano scese del 13%. La Cina con una vendita a 21 paesi subsahariani, si attesta al secondo posto. Attraverso queste tecniche e grazie agli errori fatti dall’Unione Europea, la Russia insieme alla Cina riesce a riempire il vuoto lasciato dalle istituzioni internazionali. Un altro vantaggio che la Russia otterrebbe grazie alle alleanze con i paesi africani riguarda l’Onu; infatti, i 54 paesi africani rappresentano il 28% dei seggi.

… e della spesa militare della Russia

Mattia Canaglia, ricercatore dell’European Council on Foreign Relations, in un’intervista a infoAfrica, ripresa poi da Africarivista, spiega come la presenza Russa in Africa sia basata sulla vendita delle armi: ad esempio il Nord Africa è il primo destinatario delle esportazioni di armi russe.

La strategia dell’ex impero sovietico si muove ufficialmente con la diplomazia e con gli scambi culturali; ufficiosamente si muove attraverso campagne di informazione mediatica che vede la collaborazione dei media africani con quelli russi ed è caratterizzata dalla presenza di mercenari. Questi ultimi, non sono collegati direttamente con il governo moscovita, ma nel momento in cui questi riescono a connettersi con i governi e a creare un business, Mosca li appoggia.

Le reazioni dei governi africani

L’Unione Africana, nonostante abbia condannato l’invasione ucraina, resta divisa, tanto che il vicepresidente del Consiglio sovrano del Sudan, Mohamed Hamdan Daglo “Hemeti” ha dato il sostegno al riconoscimento delle regioni separatiste del Donetsk e Luhansk. Questo fa comprendere come gli interessi economici e militari prevalgano su tutto. Vista la potenzialità dell’Africa e il suo essere importante dal punto di vista delle materie prime, è importante capire dove questa si affaccerà, con chi si alleerà, ma soprattutto quali potenze prevarranno oltre la Cina, che ormai è il più importante partner del continente. Lo scacchiere internazionale passa (e passerà) per il continente della cui gente poco interessa all’Europa; cosa che si è vista con la distinzione tra rifugiati di serie A e serie B ai confini dell’Ucraina, ma che in futuro avrà un peso decisivo nelle questioni internazionali.

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