Per tutta la durata della pandemia, le donne hanno lasciato il lavoro a tassi significativamente più alti degli uomini, in gran parte esacerbati dai livelli di burnout nelle donne in tutta la forza lavoro. Come parte del recente studio di Bain & Company, The Fabric of Belonging: How to Weave an Inclusive Culture, l’azienda ha intervistato più di 4.500 donne – in sette paesi diversi e a tutti i livelli delle loro organizzazioni – per sapere come pensano e sentono l’inclusione sul posto di lavoro. Lo studio ha scoperto che, in media, solo il 25% delle donne si sente pienamente incluso sul posto di lavoro.
Lavoro, serve un focus sull’inclusione
Un focus sull’inclusione è necessario per creare una differenza significativa nell’attrarre e trattenere le lavoratrici in tutti i settori. Secondo la nuova ricerca di Bain, le donne che si sentono pienamente incluse sono 11 volte più propense di quelle che non lo sono ad essere promotrici della loro azienda, un indicatore chiave dell’impegno dei dipendenti e dei risultati aziendali. D’altra parte, le donne che si sentono escluse al lavoro hanno tre volte più probabilità di lasciare l’azienda rispetto a quelle che si sentono incluse nel posto di lavoro. Inoltre, l’azienda ha scoperto che l’inclusione è parte integrante del successo del reclutamento delle donne, con più del 60% delle donne nel campione di Bain che citano un ambiente inclusivo come importante in un nuovo lavoro – così come per trattenerle.
Inclusione fondamentale per resistere agli impatti della Grande Dimissione
“L’inclusione è uno dei fattori più importanti per assumere, coinvolgere e mantenere le donne sul posto di lavoro”, ha detto Bianca Bax, partner della pratica Diversity, Equity and Inclusion di Bain & Company. “Per resistere agli impatti della Grande Dimissione, è fondamentale per i datori di lavoro ottenere una profonda comprensione del talento della loro organizzazione – in questo caso le donne – ascoltando le loro storie e incorporando le sfumature per aumentare i loro sentimenti di inclusione e, a loro volta, permettendo loro di prosperare”.
Cosa implementare sul luogo di lavoro
Alcuni degli abilitatori comportamentali specifici che aumentano l’inclusione per le donne – almeno più che per gli uomini – includono l’empatia e le comunicazioni aperte e oneste. Per comprendere meglio gli sforzi di cambiamento di maggior successo necessari per migliorare l’inclusione e promuovere l’equità di genere sul posto di lavoro, Bain ha delineato un percorso chiaro per le organizzazioni per superare la complessità:
- Iniziare con impegni a livello di C per fare questi miglioramenti. Questo include la guida del caso per il cambiamento, assicurandosi che il team di leadership, e alla fine l’intera organizzazione, capisca il valore da sbloccare promuovendo l’equità di genere.
- Capire l’intersezionalità e applicare lenti intersezionali ai dati della vostra organizzazione. Le aziende devono guardare oltre le donne nel loro complesso e, invece, guardare a gruppi specifici di donne attraverso ulteriori lenti intersezionali, prendendo in considerazione altri fattori come la razza o l’etnia, la geografia e la posizione o il posto nell’organizzazione. Questo rivelerà quali azioni aumenteranno più efficacemente l’inclusione per i vari gruppi all’interno del più grande gruppo di dipendenti donne.
- Concentrarsi sui comportamenti che aumentano l’inclusione per le dipendenti donne in generale. Le aziende dovrebbero abbracciare il valore delle opportunità di crescita e del feedback per tutti, formare la leadership e gli altri a riconoscere i pregiudizi, sponsorizzare le donne in tutta l’organizzazione e mostrare loro chiari percorsi di carriera.
Il mondo della finanza è indietro
“Alcune industrie, come i servizi finanziari, sono gravemente in ritardo nel loro percorso verso l’inclusione delle donne, con il 43% delle donne nei servizi finanziari che hanno sperimentato un linguaggio inappropriato, insulti o bullismo sul posto di lavoro”, ha detto Nishma Gosrani, partner nella pratica dei servizi finanziari di Bain & Company. “Queste industrie, in particolare, dovrebbero utilizzare i progressi compiuti fino ad oggi come ulteriore slancio per il percorso futuro, aumentando l’inclusione per le loro dipendenti donne che contribuirà a creare una più ampia equità di genere nella società in generale”.
