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Sa e-Sports e Lan a rischio?

Durante lo scorso weekend a Bergamo l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha predisposto il blocco dei computer e dei simulatori di guida nelle sale e-Sports. Cosa è successo effettivamente? Scopriamolo in questo articolo.

La decisione dell’ADM e il chiarimento

La decisione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli aveva riguardato non solo la città di Bergamo ma un numero sconosciuto di locali. Tutto ha avuto inizio da un esposto da parte del titolare della società Led S.r.l. La segnalazione aveva fatto poi il giro dei social, in particolar modo su Instagram e TikTok attraverso eSport Palace. Fino a nuovo avviso, non sarebbe possibile gestire tutti quei locali definiti come “parchi di intrattenimento”. In sostanza, tutti quei locali nei quali è possibile utilizzare, a pagamento, una serie di apparecchiature da home entertainment per giocare ai videogiochi. Secondo l’esposto, questi locali farebbero competizione con le tradizionali sale da giochi, ma allo stesso tempo non sono conformi alle procedure e alle norme delle classiche sale giochi. Le sale da giochi sarebbero rimaste chiuse fino quando l’ADM non avrebbe fatto chiarezza sulla questione

Il chiarimento dell’ADM sugli e-Sports

Tuttavia, la stessa Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha affermato in un documento che le sale chiuse sarebbero soltanto tre. Secondo quanto riporta l’ADM, la causa della chiusura delle sale sarebbe l’utilizzo di alcuni software senza autorizzazione. Ciò avrebbe provocato la chiusura delle tre sale ma non la messa a rischio degli altri locali situati in tutta Italia. L’ADM ha affermato che queste notizie diffusesi sono false e prive di fondamento. Inoltre, le tre sale, oltre all’utilizzo di software non utilizzati, non avrebbero avuto le licenze sui computer dati in affitto ai clienti. In sostanza, la causa principale risiederebbe nella cattiva gestione delle sale.

Il valore del mercato degli e-Sports in Italia

Secondo quanto riporta una ricerca di Nielsen, l’impatto economico generato dal settore e-Sports in Italia è stato tra i 45 e i 47 milioni di euro (periodo 2020-2021). Il valore comprende sia l’impatto diretto che indiretto. Nel primo caso il valore è di oltre 30 milioni di euro, di cui il 65% proviene dai team esports, seguiti dagli organizzatori (16%) e dai publisher 4%. Se osserviamo invece l’impatto indiretto, quest’ultimo è superiore ai 15 milioni di euro, di cui i publisher rappresentano l’80%. Secondo quanto riportato dall’Istat in un’indagine, nel 2021 i ricavi ammontavano a 1 miliardo di euro.

La decisone dell’ADM ha portato al contrasto delle pratiche illecite oppure è l’ennesima presa di posizione dello Stato?

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