Energia e Green Economy, Geopolitica

Guerra Russia-Ucraina, Italia a rischio per le sanzioni?

A partire dal 2014, con l’annessione della Crimea, la Russia sta vivendo un decennio perduto. La sua economia, flagellata dalle sanzioni, ancora dipende fortemente dalle esportazioni di combustibili fossili.

Le riserve accumulate in questi anni, fanno parte del fondo sovrano russo che si finanzia positivamente quando il petrolio supera il prezzo di 40 dollari.

Nel 2020, infatti, con il recupero del prezzo del petrolio sui mercati finanziari, la Russia ha registrato un avanzo delle partite correnti del 2.4% del PIL, previsto al 4% nel 2021; cioè, dal 1993 non sono mai andate negative, da almeno trenta anni. Un importante contributo lo dà il petrolio e il gas, che da sole pesano circa la metà di tutte le esportazioni.

Come dicevo, le riserve estere della Russia sono aumentate ed è cambiata la loro composizione e diversificazione. Se infatti, un tempo l’economia russa era dollarizzata, oggi è meno dipendente dato che il governo ha cercato di ridurre l’uso del dollaro per pagamenti internazionali e riserva monetaria, utilizzando di più rubli, oro ed euro.

La quota del debito pubblico denominato in valuta estera è passata dal 25% nel 2014 al 16% nel 2018 (secondo la Banca dei regolamenti internazionali). Nonostante questi sforzi, il dollaro con il 45% delle passività, rappresenta la quota maggiore del debito estero totale russo (pubblico e privato), ancora molto più grande della quota del 27% delle attività e passività denominate in rubli.

Più importante il petrolio o il gas?

Il petrolio gioca un ruolo importante, rappresenta il 47% delle esportazioni russe. Il gas naturale, importante dal punto di vista geopolitico, rappresenta un altro 6% delle esportazioni. La quota di combustibili fossili nelle esportazioni verso l’UE è ancora più elevata. Per l’intera UE, le importazioni di petrolio rappresentano il 14% delle importazioni totali, il 60% di quelle importate dalla Russia. Il gas naturale rappresenta il 3%, il 9,5% di ciò che viene importato dalla Russia. In particolare, il 70% delle esportazioni della Russia verso la Germania sono derivati ​​dal petrolio e dal carbone; per i Paesi Bassi e l’Italia la quota è dell’80% e per la Polonia del 75%. Questi paesi dell’UE esportano in Russia un volume significativo di prodotti farmaceutici. Oltre a ciò, Germania, Polonia e Paesi Bassi esportano principalmente veicoli e loro parti, mentre l’Italia esporta mobili.

Mentre l’UE assorbe la metà delle esportazioni russe, il suo secondo partner commerciale, la Cina, rappresenta solo il 14% delle esportazioni. Ma la Russia rappresenta solo il 5% del commercio dell’UE. In questo senso, la Russia è molto più esposta alle sanzioni e ai blocchi commerciali con l’UE di quanto lo sia l’UE nei confronti della Russia. Infatti, la Russia dipende in alcuni settori industriali dalle importazioni dall’Occidente, come per esempio il settore farmaceutico e tecnologico. La quota dell’UE sulle importazioni russe di tali beni è di circa il 45%, mentre la quota degli Stati Uniti è del 6%. Nel 2019 circa il 70% delle importazioni russe di prodotti chimici e il 60% delle importazioni di strumenti e apparecchi proveniva dall’UE.

La Russia è scarsamente integrata nell’economia globale. È entrata a far parte del WTO solo nel 2012 e ha concluso 10 accordi commerciali che coprono l’11% delle esportazioni russe, principalmente con gli ex stati sovietici.

Le sanzioni

Dopo l’annessione della Crimea, la Russia non si più ripresa e le successive sanzioni internazionali e la caduta del prezzo del petrolio hanno danneggiato i consumatori russi più di quelli europei.

Le attuali sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dall’UE limitano alcune attività commerciali e finanziarie e prendono di mira realtà economiche ed entità specifici. Queste includono: il divieto di acquisto di debito pubblico russo, il divieto di esportazione di beni high-tech come semiconduttori, il congelamento di beni e misure anti-commerciali contro le banche russe. Prossime nuove misure potrebbero prendere di mira il NordStream 2 e l’esclusione della Russia dallo SWIFT.

Quali conseguenze?

Il Nord Stream 2 è un gasdotto da 11 miliardi di dollari che si estende sul fondo del Mar Baltico per oltre 1.200 km. E’ nato nel 1997 per portare il gas naturale russo in Germania senza attraversare i Paesi baltici. Questi Paesi perdono il ricavato dei diritti di transito e non possono intervenire sul percorso per far leva sulla fornitura di gas all’Europa. Completato nel settembre del 2021, il gasdotto non è ancora operativo, in attesa del via libera da parte degli enti regolatori tedeschi e della Commissione Ue. Il nuovo gasdotto raddoppia la capacità di Nord Stream 1 portandola a 110 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Come si può capire, risulta essere una fonte di forte ricavo per la Russia se dovesse vedere la luce.

L’esclusione delle banche russe dalla rete SWIFT, invece, potrebbe avere un grave impatto sulla loro capacità di effettuare pagamenti transfrontalieri. Una sanzione simile nei confronti dell’Iran ha comportato la perdita di un terzo del suo commercio estero . Quando nel 2014 è stata esclusa la Russia da SWIFT, il governo russo annunciò che le misure potevano causare una perdita fino al 5% del PIL russo . D’altro canto, si teme che un’azione cosi possa minare la credibilità di SWIFT come intermediario affidabile, con conseguenze negative nel medio termine.  

Le prospettive economiche della Russia sono già piuttosto disastrose , con una società invecchiata, un’economia che dipende dall’estrazione di combustibili fossili e una global-chain debole.

Tuttavia, la dipendenza dell’Europa dal gas naturale da un vantaggio alla Russia: per questo, l’UE deve elaborare un pacchetto di risposta che supporti i paesi più esposti, in particolare nei Paesi baltici e nell’Europa centrale e orientale. Inoltre, c’è il rischio che le tensioni si trasformino in un conflitto ibrido con attacchi informatici alle infrastrutture critiche che rappresentano un grosso rischio per l’Europa e che purtroppo stanno già avvenendo.

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