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Sberbank: prima vittima delle sanzioni?

Le sanzioni europee contro gli istituti finanziari russi sembrano aver trovato una prima vittima: Sberbank. Vediamo i dettagli.

L’assessment della BCE

A dare la notizia è stato il Single Resolution Board, a seguito dell’assessment di BCE sulle condizioni di liquidità della banca russa; che ha filiali in Austria, Slovenia e Croazia.

Questa decisione è stata presa, come si legge dal sito della BCE, dopo aver accertato che, nel prossimo futuro, è probabile che la banca non sia in grado di pagare i propri debiti o altre passività alla scadenza.

Si legge, infatti, che la sede principale in Austria e le sue sussidiarie hanno subito delle severe diminuzioni dei depositi; come risultato di una perdita di credibilità legata ai recenti eventi geopolitici.

La moratoria

In aggiunta a questo, le autorità nazionali austriache, croate e slovene hanno imposto una moratoria a Sberbank; secondo la quale tutti gli obblighi in cui le filiali austriache, croate e slovene cui sono titolari di posizioni vengono sospese. In aggiunta, i creditori privilegiati delle tre entità non possono far valere interessi di garanzia in relazione ai beni di questi istituti; così come sono sospesi tutti i diritti di risoluzione di un contratto per qualsiasi controparte delle tre entità.

E i depositi?

le possibilità di fallimento del colosso russo sono, quindi, concrete. In merito a questo, come riporta il comunicato del Single Resolution Board, i depositi entro i 100mila euro sono; in accordo con quanto previsto dalla normativa comunitaria. Inoltre, si concede ai depositanti di ritirare, con cadenza giornaliera, un importo di indennità giornaliera, determinato dalle rispettive autorità nazionali di risoluzione; raccomandando – inoltre – di consultare i siti internet ed i comunicati delle autorità di vigilanza e risoluzione internazionali.

Sberbank: l’inizio della fine?

Per il colosso russo non si profila un futuro roseo; soprattutto se le sanzioni, che hanno già colpito pesantemente la finanza e l’economia russa, continueranno o si inaspriranno. Un rischio geopolitico, insomma, che ha colpito questa ed altre banche; e che rischia di fiaccare ancora di più la già debole economia russa in cui i tassi di interesse hanno raggiunto solo oggi il 20%.

Ogni azione, per citare Newton, ha una reazione uguale e contraria. Se ancora Putin ha un’opportunità sul fronte militare, di certo su quello economico potrebbe aver già perso.

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