Innovazione

Startup, 1,4 miliardi di euro nel 2021 in Italia

Da anni si parla del decollo dell’ecosistema startup in Italia ma forse quest’anno ci siamo davvero. Ci avviamo verso una chiusura di 2021 con un totale di 1,461 miliardi di euro in investimenti in startup, valore più che raddoppiato (+118%) rispetto al totale registrato a consuntivo del 2020 (669 milioni di euro). L’ecosistema finalmente “sfonda” la soglia rappresentativa del miliardo di euro di investimenti annui. Questo dato evidenzia anche una crescita annua senza precedenti (addirittura superiore al balzo effettuato tra il 2017 e il 2018).

Startup, ruolo chiave degli investitori formali

In questo incoraggiante contesto, gli investimenti da parte di attori formali (VC indipendenti, Corporate VC e GVC) confermano il loro tradizionale ruolo di guida per l’intero ecosistema, registrando una crescita del 96% e passando dai 294 milioni del 2020 ai 576 milioni del 2021.

“Il dato degli investimenti segna la forte ripresa dell’ecosistema a seguito della crisi legata alla pandemia. La parola d’ordine nel 2020 era stata “tenuta” a fronte della situazione di emergenza affrontata da numerose startup. Sembra infatti esserci stato un effetto pressoché immediato a seguito delle diverse misure messe in atto a livello istituzionale. In particolare la recente iniezione di ulteriori 2 miliardi al Fondo Nazionale Innovazione, che si aggiungono agli 1,3 miliardi già allocati in passato e hanno sostenuto l'ecosistema”.

Antonio Ghezzi, Direttore dell’Osservatorio Startup Hi-Tech PoliMi

193 round, 4 milioni in media per startup al primo round

Dei 193 round di finanziamento registrati nel 2021, 115 (pari al 60%) risultano essere “primi round”, vale a dire il primo investimento in assoluto per la startup. Questo valore risulta in perfetta linea con quello registrato lo scorso anno, quando i primi round erano stati 94 (pari al 55% dei round 2020)Il taglio medio degli investimenti in primo round è passato da 4,7 milioni del 2020 ai 4 milioni del 2021, dunque registrando un lieve calo. La forte crescita di quest’anno è quindi spiegata maggiormente dalla tendenza degli investimenti raccolti nei round successivi: nel 2021 infatti, questi ultimi registrano una media per singolo round pari a 12 milioni di euro, contro i 9 milioni del 2020. 

+92% per attori informali ed Equity Crowdfunding

I finanziamenti da attori informali (che includono Venture Incubator, Family Office, Club Deal, Angel Network, Independent Business Angel, piattaforme di Equity Crowdfunding e aziende non dotate di fondo strutturato di CVC), seconda componente che determina il valore complessivo, registrano a loro volta una crescita superiore al 92%passando dai 245 milioni di € del 2020 ai 449 del 2021. Tale incremento rispecchia il trend di crescita dell’ecosistema e conferma la forte rilevanza del comparto informale per il tessuto imprenditoriale italiano. Anch’esso gioca infatti un ruolo di guida al fianco del comparto formale nella ripresa dell’ecosistema.

Anche il segmento dell’Equity Crowdfunding continua la sua crescita, passando dai 101 milioni del 2020 ai 130 milioni di euro del 2021 (+28%).

435 milioni di investimenti internazionali, USA in testa

La terza ed ultima componente - quella dei finanziamenti internazionali - determina in maniera significativa il raddoppio degli investimenti del 2021, passando da circa 130 milioni di euro del 2020 agli oltre 435 milioni di quest’anno, e portando così il comparto - che lo scorso anno aveva registrato una forte contrazione - a un vero e proprio exploit con un valore più che triplicato, e tornando a costituire circa un terzo dell’intero ecosistema come nel 2019.

I capitali attratti dall’ecosistema startup hi-tech da parte di player esteri nel 2021. Questi provengono prevalentemente dagli Stati Uniti (74%), seguiti dall’Europa (25%) e in minore parte dall’Asia (0,43%).

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Consulente di comunicazione e innovazione, esperto di online media con background finanziario. Porto in EconomiaItalia l'interesse per le tematiche di management, corporate finance, innovazione e a volte anche l'interesse per le compagnie aeree fallite.