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Thomas Sankara: eroe rivoluzionario o dittatore?

Thomas Sankara

Fin dalle sue origini, il comunismo ha teorizzato una società basata sull’uguaglianza materiale tra i cittadini. Fortemente critica del capitalismo, questa ideologia tenta di offrire una visione del mondo alternativa. La storia ha spesso giudicato il comunismo come inferiore qualitativamente alle economie di mercato. Unione Sovietica, Cuba e Jugoslavia rappresentano infatti sia tre declinazioni di comunismo differenti, sia tre casi di fallimento di uno stato. Tuttavia, a volte viene indicato il Burkina Faso di Thomas Sankara come un esempio di comunismo sia virtuoso sia efficace, capace di unire uguaglianza materiale ed efficienza economica. Ma è davvero così? In questa serie in due puntate tratteremo prima la storia e poi giudicheremo le politiche economiche di uno dei più grandi politici africani del XX secolo.

L’infanzia del giovane “Tom Sank”

Sankara nasce nell’Alto Volta, all’epoca un pezzo relativamente poco importante delle colonie francesi situato a nord di Ghana e Costa D’Avorio. Di origini modeste, si dedica sin dalla tenera età agli studi, dove eccelle in matematica e francese. Fervente religioso, in età pre-liceale alcuni preti locali lo convincono a proseguire gli studi in seminario una volta completata l’educazione primaria. All’ultimo il giovane decide di ripensarci e si iscrive al liceo Ouezzin Coulibaly, fatto che lo porta ad uscire dalla casa del padre. Al liceo incontrerà inoltre alcuni suoi futuri collaboratori politici come Fidèle Too, più tardi ministro nel governo Sankara.

lo stesso “Tom Sank” (come lo chiameranno affettuosamente i suoi numerosi simpatizzanti negli anni della presidenza) si arruola come militare nel 1970 all’età di 17 anni. Nell’accademia Kadiogo, situata nella capitale del paese Oagadougou, il giovane riceve un’educazione non soltanto militare. Gli ufficiali insegnanti sono anche esperti di scienze sociali, e avvicinano Sankara ad ideologie di sinistra come il comunismo e l’anti imperialismo.

A 20 anni si trasferisce nuovamente all’accademia Antsirabe in Madagascar dove approfondisce gli studi militari e comincia quelli sull’agricoltura. Ancora una volta, Sankara è testimone di rivolte popolari sull’isola nel 1971 e nel 1972 contro il presidente Tsiranana, cosa che influenzerà la sua visione politica.

I primi anni in politica di Thomas Sankara

Tornato in Alto Volta, Tom Sank parte in guerra contro il Mali (una guerra da lui stesso definita anni più tardi come “inutile e ingiusta”). In guerra si distingue per il suo valore, tanto che viene promosso a capo del Commando Training Centre a Pô, nel sud del paese. 

Proprio in questo periodo durante un viaggio in Marocco conosce Blaise Compaorè, personaggio fondamentale nella vita non solo politica di Sankara. Parallelamente alla carriera militare, il giovane ottiene anche un discreto successo come chitarrista in una jazz band chiamata “Tout-a-coup Jazz”, della quale lo stesso Compaorè fa parte come cantante. L’amore per la musica segnerà continuamente Sankara, tanto che da presidente suonerà varie volte per intrattenere ufficiali e civili. Inoltre, arriverà a comporre un’inno per il neonato Burkina Faso, intitolato “Une Seule Nuit”.

La svolta nella carriera politica di Sankara arriva tuttavia nel settembre del 1981, quando Sayre Zerbo (che aveva appena guadagnato il potere dopo l’ennesimo colpo di stato. ) lo appunta Ministro dell’Informazione. Sin dall’inizio mette in chiaro la sua visione del “fare politica”, ad esempio scegliendo la bici al posto dele auto ministeriali come mezzo di spostamento. Ma l’innovazione più grande fu il modo di intendere l’incarico. Infatti, spesso i ministeri con incarichi simili nei paesi in via di sviluppo servono solamente alimentare la propaganda governativa. Al contrario, sotto l’egida di Sankara i media hanno come obiettivo dichiarato la ricerca della verità, ed arrivano anche ad accusare la corrotta elite del paese tramite inchieste senza precedenti nel paese. Il fatto portò Sankara ad essere imprigionato con altri due personaggi importanti della politica burkinabé: Henri Zongo e Jean-Baptiste Lingani. 

Gli anni della presidenza

La decisione di arrestare Sankara si rivelò particolarmente impopolare, soprattutto tra i civili più poveri ed i giovani ufficiali dell’esercito che si ispiravano alla sua figura. L’amico Blaise Compaore decide di capitalizzare il malcontento popolare organizzando un colpo di stato che si rivela un successo. È determinante in tal senso l’aiuto della Libia, all’epoca anch’essa impegnata in guerra contro i frances

Sankara accetta di diventare Presidente e subito opera per cambiare la situazione nel paese. Le sue politiche spaziano in tanti interventi capillari, ma che si possono riassumere in alcune “grandi direttive”. La battaglia più importante è quella per l’indipendenza alimentare del paese per combattere la povertà e la fame. “Non è normale che in un paese dove il 90% della popolazione è composto da contadini non siamo ancora arrivati all’autosufficienza alimentare” afferma Sankara nel 1985. Si batte anche per l’indipendenza economica, tanto da rifiutare gli aiuti monetari del Fondo Monetario Internazionale. Capisce infatti l’eccessiva grandezza del fardello che il paese porterebbe se dovesse ripagare una grande somma di denaro in un momento cosi delicato della sua storia.

Vale la pena di ricordare che Sankara non era un leader, bensí un dittatore. Sotto la sua egida sono creati infatti i Comitati per la Difesa della Rivoluzione (CDR), tribunali locali che esercitano il potere locale. In seguito tuttavia i CDR verranno accusati di essere stati uno strumento di repressione del dissenso. Una scelta in senso opposto alle libertà introdotte da Ministro dell’Informazione.

Celebre è anche la scelta di cambiare il nome del paese: da Alto Volta a Burkina Faso. Se il primo nome rappresentava il passato coloniale del paese da dimenticare, il secondo significa Terra degli Uomini Onesti e rappresenta la voglia di cominciare un nuovo percorso in netta opposizione a quello precedente.

L’eredità di un leader senza tempo

Il 15 ottobre 1987 Thomas Sankara perde la vita (insieme ad altri 12 ufficiali), vittima di un colpo di stato organizzato proprio dal suo ex collega ed amico Blaise Compaorè. Lo stesso Compaorè prende il suo posto come presidente della nazione (e ne rimarrà a capo fino al 2014). Inoltre si giustificherà in seguito accusando lo stesso Sankara tramasse l’assassinio di opponenti politici ed aggiungendo che lo stesso presidente aveva messo a rischio le relazioni del paese con Francia e Costa D’Avorio.

Per uscire dalla sua ombra, Compaorè tenta piu volte di infangare la memoria del vecchio presidente poi prova a cancellarla. Il 15 ottobre viene dichiarato festa nazionale per distrarre la popolazione dai fatti avvenuti quali giorno, mentre la salma di Sankara viene spostata in una tomba senza nome. Il tentativo fallisce, tanto che la gente visita la tomba in massa nonostante i divieti e le pene imposte.

La figura di Thomas Sankara assume quindi contorni sfocati per quello che forse sarebbe potuto essere e che invece non è stato. Quello che resta tuttavia è la figura di un grande leader politico, capace di intraprendere scelte coerenti avendo come obiettivo il bene del paese. La sua politica economica avrà sortito gli effetti sperati (almeno durante il suo mandato?)

Se sei arrivato alla fine di questo articolo, probabilmente hai un’interesse per l’Africa. Ti lascio qui il link del mio penultimo articolo, dacci un’occhiata! https://www.economia-italia.it/tu-quoque-mahamady-le-possibili-cause-del-golpe-in-guinea/

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