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Sistema CIPS, la Russia può utilizzarlo?

La Russia pensa al sistema CIPS Cross-Border Interbank Payment System, per regolare i crediti internazionali in yuan e i commerci legati alla Belt and Road Initiative.

A prima vista, per mitigare le sanzioni finanziarie, il sistema CIPS cinese potrebbe essere utile alla Russia. Questo sistema potrebbe offrire, secondo i russi, alle banche una piattaforma per effettuare transazioni finanziari lontano dal controllo dell’Occidente. In realtà, non può essere di aiuto immediato per aggirare le sanzioni per una serie di ragioni.

Il sistema CIPS utilizza SWIFT come sistema di messaggistica per le transazioni transfrontaliere, e non ci sono alternative all’orizzonte. Anche se un nuovo sistema di messaggistica diventasse operativo, dovrebbe essere adottato da un gran numero di istituzioni finanziarie. Lo SWIFT ha 11.000 membri in 200 paesi e produce 42 milioni di transazioni al giorno; mentre CIPS ha circa 1.000 membri in meno della metà dei paesi in cui è presente SWIFT. Infine, CIPS non ha né la liquidità né i partecipanti per dire di essere paragonabile a CHIPS. Questa è la piattaforma che praticamente tutte le banche utilizzano attualmente per le loro transazioni internazionali, con 240.000 transiazione al giorno.

Un sistema trasfrontaliero fragile.

Il volume dei pagamenti elaborati tramite il sistema CIPS è cresciuto rapidamente da settembre 2020, ma conta solo 13.000 transazioni al giorno. La Cina potrà sfruttare la sua dimensione economica per promuovere l’uso di CIPS; potrebbe renderlo abbastanza liquido e rilevante da consentire alla Russia di operare fuori da CHIPS. Tuttavia, la Russia dovrebbe accettare il renminbi per le transazioni commerciali con la Cina, comprese le sue esportazioni ancora poco consistenti. In questa fase, sembra improbabile che la Russia voglia entrare in un sistema finanziario incentrato sul renminbi e ridurre il suo accesso ad altre valute di riserva, che rimangono convertibili.

La Russia potrebbe utilizzare la valuta digitale della Banca popolare cinese, l’E-CNY, per i pagamenti transfrontalieri con la Cina. L’uso dell’E-CNY per i pagamenti internazionali russi aggirerebbe CHIPS e non necessita di SWIFT come sistema di messaggistica. Tuttavia, la Banca di Russia non ha ancora firmato un memorandum d’intesa con la PBoC (Banca centrale cinese) per l’uso transfrontaliero.

Le poche via d’uscita della Russia

La Russia non ha ancora un super bisogno dell’aiuto della Cina. Tuttavia, se l’Occidente dovesse aumentare la pressione bloccando le esportazioni di energia, l’economia russa ne risentirebbe anche con l’aiuto cinese. La Cina non ha la capacità di offrire un supporto immediato. La Russia non ha gasdotti attivi pronti per reindirizzare le esportazioni di gas da ovest a est, anche se ci sono degli accordi in tal senso. L’infrastruttura finanziaria cinese non è sufficientemente sviluppata: le transazioni CIPs ancora dipendono da SWIFT e non sono ancora sufficientemente liquidi. La valuta digitale cinese non offre ancora transazioni transfrontaliere di alcuna rilevanza e la Russia non ha ancora aderito. È difficile immaginare che la Banca centrale russa voglia favorire la circolazione di una valuta non convertibile, in un momento in cui il rublo vale zero. In effetti, il processo di trasformazione cinese dell’economia russa renderebbe ancora più difficile la gestione monetaria in Russia.

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