Finanza, Scienze economiche

Variante Omicron e inflazione spaventano le borse.

Variante Omicron e timori sull’inflazione hanno segnato la settimana appena trascorsa. Italia molto dipendente dalla questione TIM-KKR. Ecco le principali notizie finanziarie della settimana appena conclusa.

Variante Omicron e falchi spaventano Wall Street

Wall street chiude un’altra settimana di indecisione ed incertezza.

I mercati statunitensi sono in balia delle notizie provenienti dai falchi della Fed, che vorrebbero anticipare le azioni di tapering e dai timori su possibili restrizioni portate dalla nuova variante omicron.

Ad alimentare ancor di più le paure inflazionistiche dei mercati sono i nuovi dati sul tasso di disoccupazione che diminuendo al 4,2% superano al ribasso le aspettative.

Il Nasdaq tocca i minimi del 18 ottobre, l’S&P retrocede dello 0,9% e il Dow Jones chiude con il miglior risultato perdendo solamente lo 0,2%.

L’indice con le migliori 30 aziende americane, l’US30, chiude la performance settimanale con un risonante -1,52%, segno che l’incubo di un’inflazione sempre meno transitoria si sta avverando.

Europa guarda l’altra sponda dell’Atlantico

Le indiscrezioni dei falchi americani, per i quali è necessario un intervento repentino per placare l’inflazione, riecheggia anche nel il vecchio continente.

L’eurostoxx600, indice paneuropeo, si lascia alle spalle uno 0,5%. Il DAX tedesco perde uno 0,9% emulando la performance negativa dei mercati americani. Il listino Francese, sostenuta dal settore “verde” e dall’azienda TotalEnergies limita le perdite allo 0,4%.

Milano, effetto Telecom

Il listino milanese non si discosta dall’andamento europeo. TIM chiude la seduta borsistica con un -2,2%. Risultato negativo dovuto per la mancanza di una strategia sull’offerta di acquisto da 33 miliardi di KKR &co.

Oro ai minimi

Nonostante le prospettive sull’inflazione peggiorino di settimana in settimana, il bene rifugio per eccellenza si colloca ai minimi. Il prezzo dell’oro ha lateralizzato attorno ai 1770 dollari l’oncia. Si colloca così ai valori minimi da oltre sei settimane, concludendo la terza settimana consecutiva in perdita.

Opec+ e le sorti del greggio

I futures sul WTI rintracciano e annullano i primi guadagni stornando da 68 a 66 dollari. Inizialmente i rialzi hanno seguito le dichiarazioni di OPEC+, che si è dichiarata pronta ad adeguare la produzione di greggio in caso di deficit di domanda causa variante omicron. In seconda battuta poi l’organizzazione ha dichiarato di mantenere l’incremento previsto per gennaio di 400.000 barili al giorno, spiazzando i mercati. Questo riposizionamento strategico di OPEC+ ha determinato la sesta settimana consecutiva di flessione del prezzo.

Bitcoin. Cina e Musk affossano il comparto

Un investitore razionale si aspetterebbe un rialzo del Bitcoin a seguito delle dichiarazioni sull’inflazione americana. Il re delle cryptomonete era stato proclamato come difensore dei risparmiatori contro gli eccessi inflazionistici delle monete fiat. Non sembrerebbe essere cosi, perlomeno ora. Tra tweet del crypto-guru Elon Musk e i nuovi rumors sul fallimento Evergrande, i crypto-investitori cadono in un forte panic selling di massa, dimostrandosi di essere ancora una volta assai manipolabili e in balia di un mercato ancora troppo volatile. BTC perciò segna una performance giornaliera del – 17% e settimanale del -15%, una delle peggiori dell’anno.

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