Geopolitica, Politica

Dual Circulation Strategy

La dual circulation strategy può sembrare una parola d’ordine senza molta rilevanza, ma non lo è. In realtà sancisce l’ambizione di lunga data della Cina di diventare autosufficiente.

La dual circulation è apparsa per la prima volta il 14 maggio 2020, durante la guerra commerciale USA-Cina, iniziata dal presidente Trump all’inizio del 2018.

Il presidente Xi Jinping ne ha parlato in una riunione del Comitato permanente del Politburo. La dual circulation si basa sulla circolazione interna e la circolazione esterna, le fondamenta delle due fonti di domanda aggregata: domanda interna e domanda esterna.

La strategia di Xi è inserita nella parte centrale della pianificazione economica della Cina, durante la presentazione del 14° piano quinquennale. Un capitolo è dedicato alla dual circulation strategy, con un focus più sulla “circolazione interna” rispetto all’esterna, per dire che l’autosufficienza è un obiettivo prioritario. Ciò differisce dai piani precedenti, in cui le strategie economiche erano più sparse. Adesso si punta a un maggiore coordinamento tra le politiche interne ed esterne in modo da raggiungere un unico obiettivo, ovvero l’autosufficienza attraverso l’aggiornamento tecnologico.

R&D e posizionamento dell’Export

Il recupero della Cina con il mondo occidentale in termini di spesa per ricerca e sviluppo è stato sorprendente. Infatti è aumentata la sua capacità di produzione ed esportazione (figure 1 e 2).

La Cina ha scavalcato molti paesi in termini di capacità tecnologica, investendo ingenti somme in ricerca e sviluppo (R&D). La spesa media in R&D in percentuale del PIL ha superato quella dell’UE, che rimane ancora inferiore a quella degli Stati Uniti In diversi settori.

Ad esempio, nel 5G e intelligenza artificiale, la Cina risulta un paese all’avanguardia, ma se guardiamo alla costruzione dei semiconduttori sembra di no. Questo è chiaramente il collo di bottiglia più importante per il sogno di autosufficienza della Cina. Le importazioni cinesi di semiconduttori sono maggiori delle sue importazioni di petrolio (Figura 3), essendo la voce numero uno nel paniere delle importazioni cinesi.

Il potenziamento dell’industria dei semiconduttori è uno degli obiettivi chiave del Made in China 2025, accompagnato da un fondo dedicato, noto come Big Fund.

Capital expenditures in the China new economy

La fase 2 del Big Fund è iniziata nel 2019, con 204 miliardi di RMB. Oltre a questi fondi, pari a circa 60 miliardi di dollari, si sono aggiunti anche altri incentivi e agevolazioni fiscali. Per sostenere la produzione di chip, la Cina aumenterà le detrazioni fiscali. Per ogni milione di yuan spesi in ricerca e sviluppo, una società vedrà detrarre 2 milioni di yuan dal reddito imponibile. 

La dual circulation strategy riguarda anche il sostegno alla domanda interna e, in particolare, lo spostamento verso un modello di crescita basato sul consumo. Questo può essere inteso come un rinnovato sostegno alla new economy. In effetti, l’importanza della new economy è cresciuta negli anni, ma la strategia della doppia circolazione è destinata ad accelerare questo processo (Figura 4). Gli investimenti in nuovi settori sono cresciuti in modo considerevole, soprattutto in tre aree chiave (Figura 5). Un boom di investimenti nei nuovi settori non può essere spiegato dalla loro redditività molto elevata, almeno non se confrontata con i loro omologhi globali.

Government Subsidies by Sector

I corposi sussidi governativi sono probabilmente una spiegazione migliore per un tale boom di investimenti. La quota di sussidi diretti governativi nella new economy è aumentata dal 33% nel 2015, al 45 per cento nel 2020. Al contrario, i sussidi ai vecchi settori sono stati più volatili, sebbene siano ancora consistenti nel settore energetico e nei settori industriale e dei materiali.

 (figura 8, 9).

Share of Global Solar Production

La Cina non solo intende sostituire le sue importazioni, non appena sarà in grado di produrre tali beni intermedi, ma si aspetta anche di esportarli. In realtà, questo sta già accadendo. La Cina è in competizione con la Germania, nei principali settori di esportazione come automobili, macchinari industriali ed elettrici.

In altre parole, la strategia della doppia circolazione, può essere un vero problema per i grandi esportatori di beni di fascia alta. In alcuni settori chiave (sia per la sostenibilità energetica che per la digitalizzazione), la Cina ha già scavalcato molti degli operatori storici. Un buon esempio è l’energia rinnovabile, e in particolare nella produzione di pannelli solari. La Cina conta per il 71% della quota di produzione globale ( il 15% nel 2006), mentre Giappone e Germania sono chiaramente rimasti indietro (Figure 12-13).

In sintesi, la strategia della doppia circolazione è una politica cruciale che riflette chiaramente la visione cinese del mondo. La Cina sta cercando di diventare un mercato completamente integrato senza bisogno di aiuto dal resto del mondo, pur beneficiando ancora dei mercati di esportazione. Se da un lato gli Stati Uniti spingono per il disaccoppiamento, la Cina può contare sugli alleati lungo la Via della Seta ( Pakistan e Afghanistan).

Per quanto riguarda gli squilibri globali, la strategia cinese potrebbe tradursi in un altro surplus commerciale. Le importazioni sarebbero controllate in modo da ridurre l’eccessiva dipendenza dal resto del mondo. Le esportazioni però continueranno a crescere per finanziare le politiche economiche della Cina.

What is China’s dual circulation economic strategy and why is it important? | South China Morning Post (scmp.com)

Il senso della “dual circulation strategy” – Aspenia Online

What we know about China’s ‘dual circulation’ economic strategy | Reuters

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